Tutti ci siamo chiesti almeno una volta qual è il momento migliore per iniziare una dieta. Altrettante volte ci siamo ritrovati in attesa dell’allineamento cosmico perfetto, dell’istante magico in cui tutto diventa più facile. E se ti dicessi che questa ricerca ossessiva del momento giusto è proprio ciò che ti tiene intrappolato nel ciclo infinito del “da lunedì inizio”?
Nel mio viaggio attraverso i misteri dell’alimentazione ho scoperto una verità sorprendente: il momento perfetto per iniziare una dieta è un’illusione che ci distrae dalla domanda più profonda: non quando, ma come trasformare il nostro rapporto con il cibo.
Quando ci troviamo a chiederci qual è il momento migliore per iniziare la nuova dieta in realtà ci stiamo già dicendo da soli che non siamo pronti per iniziarla. Siamo perfettamente a conoscenza del fatto che mettere in discussione le nostre abitudini alimentari ci costerà fatica e dovremo lasciare la nostra zona di sicurezza.
Già, perché ci abbiamo messo anni a costruire le nostre abitudini alimentari, a scegliere gli alimenti e le combinazioni migliori fra loro, quelle che ci piacciono di più e pensare di modificarle ci preoccupa molto.
Devo dire che molta di questa ansia è colpa di noi nutrizionisti che pretendiamo dei cambiamenti spesso molto difficili da mettere in atto. Troppo spesso molte delle indicazioni che diamo non tengono conto del costo percepito da parte dei nostri clienti e soprattutto ancor più frequentemente sono comunicate male.
Quando ci chiediamo qual è il momento migliore per iniziare la dieta però significa che c’è qualcosa che non funziona, che c’è qualche cosa che ci lascia pensare che è il momento di cambiare il rapporto con l’alimentazione o con il cibo.
Ci trovi ad essere combattuti fra la voglia di cambiare e la pigrizia o la paura dell’affrontare questo cambiamento. D’altronde le nostre abitudini alimentari sono anche un modo di interagire con il mondo esterno e quando le cambiamo chi ci è intorno lo nota ed inizia a fare domande o considerazioni, spesso non richieste, su quello che stiamo facendo. Ecco, questo è un altro bel freno.
Ed eccoci quindi a cercare questo momento perfetto, un po’ come fosse il santo graal o l’araba fenice. Un po’ come se scegliere il momento “perfetto” ci permettesse di trovare la stella polare che ci guida in questo gravoso viaggio e ci desse la garanzia di successo.
Il fatto è che diventa una scusa per spostare sempre più in avanti il momento in cui fissare il momento fatidico dell’inizio di quella che percepiamo come un periodo di sofferenza. Ed invece la verità è più essenziale: quando saremo consapevoli di voler davvero trasformare il nostro rapporto con l’alimentazione ed il cibo, da quel momento in poi, ogni momento sarà quello giusto!
I motivi per i quali decidiamo di “metterci a dieta” possono essere i più disparati: dalla perdita di peso alla prestazione atletica, dai problemi di salute alla voglia di vedersi diversamente.
Grazie ai miei colleghi, la parola Dieta è diventata sinonimo di restrizione e sofferenza. Mi pare evidente che nessuno, di propria iniziativa, possa essere felice di infliggersi restrizione e sofferenza. In nessun ambito, figuriamoci in quello alimentare.
Già, perché la paura della restrizione alimentare è un’ombra che risale dagli abissi del nostro percorso evolutivo. L’evoluzione del genere umano è determinata dall’alternanza di periodi di abbondanza e di scarsità o, meglio, di carestia.
L’ambiente ci ha selezionato per sopravvivere ai momenti di scarsità che quindi, istintivamente, cerchiamo di rifuggire. La paura della scarsità ti si manifesta, come un guardiano, sulla soglia del cambiamento chiedendoci non solo di esaminare con cura cosa temiamo di perdere, ma mettendo in evidenza la “pericolosità” del percorso che cerchiamo di intraprendere.
Di solito questo Guardiano è molto convincente e quindi facciamo dietro-front perdendo la sfida ancora prima di affrontarla. Cosa possiamo fare per vincere il Guardiano?
Il guardiano è stato messo lì dalla Natura per ricordarci che mangiare in modo adeguato è indispensabile per vivere.
Che cosa significa veramente mangiare in modo adeguato nella sua essenza più profonda?
Semplice, significa mangiare alimenti interi in quantità sufficiente a garantire il soddisfacimento dei nostri bisogni fisiologici e vivere nel pieno benessere, in libertà.
Quella che chiamiamo dieta non è una prigione ma un portale verso una libertà più profonda – la libertà di scegliere consapevolmente, di discernere tra fame fisica ed emotiva, di danzare con i ritmi naturali del corpo.
Il passo successivo è quello di spostare l’attenzione dal “quando” al “come”:
Ciò che chiamavi fino a poco fa “dieta” ora è il punto di partenza del risveglio della tua coscienza alimentare.
Un ultimo piccolo sforzo. Preparati ad iniziare la tua trasformazione alimentare raggiungendo l’intersezione tra consapevolezza e prontezza. Come fai a capire che lo hai raggiunto: semplice, è il momento in cui chiaramente comprendi che:
Ma allora, infine, qual è il momento giusto per iniziare la dieta? Il vero momento per iniziare è ora, non perché sia perfetto, ma perché è reale.
È in questo momento presente che possiamo iniziare a costruire il tuo nuovo rapporto con l’alimentazione e con il cibo. Un rapporto che si basa sulla consapevolezza, sul rispetto e sulla connessione profonda con il corpo.
Ricordiamo: non stiamo semplicemente iniziando una dieta – stiamo abbracciando un nuovo modo di essere in relazione con il cibo, gli alimenti, con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
E questo viaggio inizia con il primo respiro consapevole, il primo boccone cosciente, il primo momento di vera presenza nel qui e ora.
Nutrizionista - Agronomo - Creatore di contenuti
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